Intervista a Veronica Pitea su Rainews Economia 24 – 16/05/2025

19 Maggio 2025

Il TAR del Lazio ferma le Regioni sulle aree idonee. Quali conseguenze?

Veronica Pitea, presidente di ACEPER (Associazione Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), commenta così la recente decisione del TAR del Lazio che ha annullato la possibilità per le Regioni di stabilire autonomamente le aree idonee all’installazione di impianti fotovoltaici: In Italia circola una leggenda metropolitana secondo cui avremmo tantissimi impianti a terra. In realtà, secondo i dati dell’Istituto nazionale per la protezione del suolo e dell’ambiente, solo lo 0,059% del suolo italiano è occupato da impianti fotovoltaici: meno dell’1%. Siamo il Paese delle PMI, non dei grandi impianti: circa l’80% della produzione di energia solare in Italia arriva dai tetti delle case e delle aziende.

Secondo Pitea, è giusto che le Regioni non abbiano discrezionalità in materia. Una governance più centralizzata può facilitare l’installazione di nuovi impianti senza danneggiare l’ambiente: Non stiamo consumando suolo in modo eccessivo. Non è un problema ambientale, ed è importante iniziare ad agire con regole chiare e condivise a livello nazionale.

Rete satura, ritardi negli allacci: come superare le criticità

Pitea riconosce che ci sono difficoltà infrastrutturali, ma vede anche soluzioni concrete: È vero, la rete è instabile. Fonti come il fotovoltaico e l’eolico non sono facilmente programmabili, e questo crea problemi nei momenti di picco. Ma possiamo intervenire introducendo le batterie di accumulo come investimento trainante, ad esempio attraverso la transizione 5.0. L’idea è quella di utilizzare le batterie per “tampone” tra la produzione e l’immissione in rete: Installare batterie negli impianti sui tetti permetterebbe alle aziende di autoconsumare l’energia prodotta, ridurre i costi, diventare più competitive e alleggerire la pressione sulla rete. Anche il governo sta mostrando attenzione: il Ministro Pichetto ha dimostrato rapidità nelle decisioni, nonostante le complicazioni burocratiche.

Secondo Pitea, le priorità oggi sono:

Revamping degli impianti esistenti
Diffusione delle batterie di accumulo

Queste due azioni permetterebbero anche di accelerare gli allacci e liberare spazio sulle cabine primarie.

Il rallentamento del fotovoltaico nel 2024

Il calo del settore quest’anno è dovuto principalmente all’attesa per i nuovi incentivi in arrivo legati alle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) e alle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). Gli investitori stanno aspettando che il quadro normativo si stabilizzi. Una novità positiva riguarda l’estensione dei fondi del PNRR ai comuni fino a 50.000 abitanti, che potranno così accedere più facilmente alle risorse per promuovere le CER.

Tuttavia, l’uso effettivo dei fondi PNRR è stato limitato: Purtroppo finora si è speso poco, proprio a causa delle continue incertezze normative. Serve chiarezza per accelerare la transizione.


Fonte: Rainews Economia 24

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