La Liguria, infatti, si è distina come “laboratorio” per tecnologie innovative, dall’energia marina alle reti intelligenti, con una diffusione crescente di impianti di piccola e media dimensione. “Questo premio conferma che la Liguria, pur con le sue complessità geografiche – spiega l’assessore all’Energia di Regione Liguria Paolo Ripamonti – è capace di innovare e di offrire soluzioni concrete in settori critici come quello energetico. Il 41% di consumi coperti da rinnovabili è un risultato che premia il lavoro di squadra tra istituzioni, imprese e cittadini.
Significa sviluppo sostenibile, ma anche nuove opportunità occupazionali e maggiore qualità della vita. Ora l’obiettivo è crescere ancora, puntando a superare il 50% nei prossimi anni in linea con gli impegni del Green Deal europeo”. Un modello, quello Ligure, che sta attirando l’attenzione di altre regioni italiane ed europee, interessate a replicare le best practice sviluppate sul territorio. “La Liguria – sottolinea Veronica Pitea, presidente di Aceper -dimostra che è possibile coniugare sviluppo industriale, tutela dell’ambiente e innovazione tecnologica, ponendosi come modello da seguire per altre regioni italiane. Parlare di energia rinnovabile significa parlare di un futuro che deve essere sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale”. In occasione della consegna del riconoscimento Aceper ha annunciato una donazione alla Caritas di Genova a sostegno delle famiglie in difficoltà, per comunicare concretamente la dimensione solidale della transizione energetica. “E’ un modo per ricordare – conclude Pitea – che la vera transizione deve essere equa, solidale e condivisa. Non possiamo parlare di successo energetico se lasciamo indietro le fasce più vulnerabili della popolazione”.